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Insegnare a Esmeraldas - Ecuador

Aggiornamento: 15 gen 2024



Esmeraldas, Ecuador

28 giugno 2023


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Dovrei iniziare con "Caro Diario" ma non mi basterebbero neanche tutte quelle pagine, per cui, prendo questo spazio libero, pulito, per raccontare ciò che vivo in questa parte di mondo.

Sono sulla costa dell'Ecuador al confine con la Colombia, sono qui in una scuola, per incontrare i bimbi, per raccontare storie.

Mi aspettavo una realtà difficile, ma non così.

Sono in una zona con un tasso di delinquenza molto alto, in cui, ho potuto constatare, che l'educazione del bambino si basa sulla violenza.

La violenza, qui è la forma di comunicazione più comune.

Parlando così sembrerebbe una zona orribile, ma non è questo il messaggio che vorrei far passare, perché, nonostante le tensioni, le paure, qui ho incontrato umanità, ho fatto amicizia, sono stata accolta, protetta e rispettata.

Ma non sarei giusta se dicessi che non ho avvertito la paura, che non ho respirato aria artefatta, povera, disperata.

Il mio primo giorno qui mi sono svegliata nel mio nuovo letto con il cuore in gola, ho avuto un dejà vu e non sapevo dove io mi trovassi:

dalle baraccopoli dello Zambia, al villaggio sperduto del sud dell’India, alle favelas di Esmeraldas.

Ecco dove sono ora e ,mentre scrivo, faccio un giro nelle classi prima che arrivino i bambini.


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Preparo il materiale didattico per i bambini, esploro, studio, analizzo.

Mi soffermo spesso a pensare: " come ci sono finita qui?"

Il mio viaggio in Ecuador inizia da Quito e come colpo di scena mi porta qui, ad Esmeraldas. Non giudico subito perchè

ho imparato, con l’esperienza a non lasciarmi trasportare dai primi momenti, perché bisogna sempre darsi il giusto tempo per capire , conoscere, e anche perché, l'impatto , a volte, è davvero forte.



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Seguo un po’ il calendario scolastico che ,in questo paese, cambia in base alla zona.

L’ Ecuador si divide in tre zone principali: La sierra, l’entroterra, dove le scuole sono chiuse e durante il periodo delle vacanze si organizza la colonia vacacional, la costa, dove il clima è tropicale e in questo periodo le scuole sono aperte, e

l’oriente, la foresta Amazzonica, in cui non mi è chiaro ancora se ci sono scuole o no.

Il mio viaggio inizia con l'aria fresca della sierra e si sposta subito sulla costa, a Esmeraldas, con caldo tropicale, palme e oceano.

La mattina mi sveglio alle cinque, quando fuori è ancora buio, e focalizzo sulla mia mappa mentale dove mi trovo.

Disegno il puntino rosso.

Il gallo canta, intona la sua canzone, mentre intorno tutto è dormiente.

Il puntino che si sposta da un punto all’altro dell’Ecuador, trova diverse realtà, diversi climi e diversi paesaggi.

Ora che scrivo sono a Esmeraldas e faccio davvero fatica a racchiudere in poche parole ciò che vedo.

Esmeraldas è una zona costiera, la gente è di origine afro e ultimamente ha subito delle gravi inondazioni a causa delle numerose piogge.

E' considerata zona “roja”, rossa, perché c’è una fortissima delinquenza dovuta al traffico di droga e alla presenza dei narcotrafficanti che lottano per il controllo del territorio.

Non è un film, è realtà.

La gente alle sei di pomeriggio si chiude in casa, le attività commerciali sono protette da inferriate perché vengono spesso prese d’assalto.

Fuori dal mio cancello c’è una postazione fissa di narcotrafficanti, ragazzini di 14/ 15 anni , fermi sotto ad un palo della luce spento.

lo rompono loro ogni volta che il comune ne installa uno nuovo poiché nell’oscurità agiscono meglio.

Vendono droga con il sottofondo musicale a palla, che dura moltissime ore e che spesso non mi fa prendere sonno.

Ci sono diverse bande che lottano per il controllo del traffico di droga, quella del mio quartiere si chiama El Tigròn e quella di Quito Los Lobos.

Musica latina, cani che abbaiano e povertà, tanta povertà.

Nel mio tempo libero salgo sul terrazzo e tra lenzuola e robe profumate inalo la vita delle strade, osservo, sbircio e provo a immaginare come sarebbe stata la mia vita lì, se solo il destino avesse scelto per me un luogo di nascita diverso.

Essere qui non è da pazzi, è da persone follemente innamorate della propria vita, del mondo e del proprio lavoro.

E io non posso che non celebrarla così, con i bambini, tra musica, polvere, storie e amore.


Con Magia

Miss Ale



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