Non è un lavoro per tutti
- alessandra lavino
- 12 mar 2023
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 15 gen 2024

Mi sono sempre chiesta quali fossero le regole da seguire per essere una buona maestra.
Non esiste un manuale di istruzioni e, troppe volte, si è immersi in situazioni difficili, rese ancora più complicate dalla paura di non fare la giusta scelta.
E si, perché l'approccio all'insegnamento non può essere superficiale, ci sono troppi fattori da tenere in mente e da ponderare, primo fra tutti l'esempio da offrire ai bambini.
Converrete con me che i nostri piccoli alunni sono un concentrato di apprendimento, assorbono come spugna ogni nostro insegnamento secondo la regola: "lo ha detto la maestra".
Ed è così che si viene investiti di un compito arduo e complicato: dire e fare la cosa giusta e questo solo perché "lo ha detto la maestra" e, si sa, la maestra non sbaglia mai!
Eppure sfogliare il manuale a pagina 27 sotto la voce "fare la scelta giusta" non c'è!
Bisogna cavarsela da soli!
Allora bisogna dare fondo a tutte le proprie risorse e trovare l'unico vero aiuto di cui possiamo godere: la capacità di essere empatici!
Si dice che l'empatia sia simile alla simpatia e, foneticamente lo sono ma, mentre la simpatia dice: "sento come te" l'empatia dice: "so come ti senti".
Se si è abbastanza in grado da instaurare un certo grado di empatia con l'alunno e con la situazione creatasi, nasce, quasi magicamente, la strada giusta da percorrere, automaticamente è come se il manuale da rispettare fosse già al nostro interno.
I bambini rappresentano, nella loro ingenuità, un complesso insieme di emozioni che, talvolta, necessitano di una chiave di lettura complicata.
Dietro ad ogni loro gesto, o magari dietro ad una domanda, seppur banale, si nasconde un mondo denso di emozioni.
Ed è per questo che "lo ha detto la maestra" assume un carattere importante.
Un approccio empatico, che cerca di immedesimarsi nel complesso mondo del bambino, rappresenta l'unico libretto di istruzioni da seguire.
C'è un piccolo problema in tutto questo: l'empatia non si apprende.
Una maestra deve sentirla dentro, come innata.
Un misto tra affetto, stima, armonia, regole da seguire, emozioni che frullano insieme e che contribuiscono a creare un legame invisibile tra maestra e alunno.
Perché "lo ha detto la maestra" non diventi un obbligo, ma un insegnamento futuro, un legame di stima.
Empatico, appunto.




Commenti