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Saigon: Hotel Continental

Aggiornamento: 27 lug 2024






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Sono a Ho chi Minh, la vecchia Saigon, e scrivo dalla mia camera, in un quartiere periferico, distante dal distretto 1.

La mia immagine di me seduta in spiaggia con un libro in mano, invece, è più lontana, ma in un certo senso collegata da un filo invisibile a questo momento.

Un pò di anni fa leggevo articoli e libri di Terziani che parlavano della guerra in Vietnam, poi le montagne che cantano, dove la tragicità della guerra viene raccontata da chi ha perso famiglie, speranza e quant'altro. Insomma con una serie di letture mi sono catapultata in questo paese, l'ho immaginato e vissuto attraverso pagine di libri.

Ed ora sono qui, nella vecchia Saigon a sentirne i profumi, a vederne i colori.

Fuori fa abbastanza caldo, l'aria è afosa, c'è silenzio, ma si interromperà domani mattina presto con i venditori ambulanti, quando io sarò già in cammino verso il Mekong.


Ho attraversato il mercato vicino casa, ho bevuto un caffe take away e sono volata in centro a bordo di un motorino sfrecciante. Nella mia testa mi è apparsa subito un' immagine di Tiziano Terzani, della sua permanenza qui come inviato speciale di guerra, delle sue parole.

Mi è stato subito chiaro, perché ricordavo perfettamente i suoi racconti, e volevo accertarmi che il posto in cui aveva soggiornato fosse ancora lì, intatto, vero.

Sono salita sul motorino di Ni, abbiamo cercato l'indirizzo.

Dopo una sfrecciata di venti minuti tra il traffico di Ho chi Minh, Ni ha spento il motore del suo motorino e mi ha fatto cenno con in dito dall'altra parte della strada. Ho alzato gli occhi è ho letto: " HOTEL CONTINENTAL SAIGON". Una struttura bianca, coloniale che mi ha fatto subito sorridere.

Ho attraversato la strada, ho fatto un giro intorno alla struttura, in rigoroso silenzio, lentamente, come se aspettassi che quelle mura parlassero, mi sussurrassero segreti.

E' uno degli hotel più antichi di tutta Saigon, lì dal 1888, profuma di storia e la si respira ovunque.

All'interno è pieno di foto e dettagli, mobili antichi, scale scricchiolanti. In una targa c'era scritto:

" During Vietnam war, Newsweek and time magazines's bureaux were based on Continental Palace, now Hotel continental Saigon".



Sono stata teletrasportata indietro nel tempo, mi sembrava di rivedere, rivivere quelle immagini modellate dalle parole di chi era lì, a scrivere la storia che stava vivendo.

E' stato emozionante, come se calpestare quei pavimenti, sedersi su quelle sedie o il semplice fatto di essere presenti in quel luogo mi avesse dato l'opportunità di far parte di quella storia: la nostra.

«Quando vidi i primi carri armati entrare nella città, e la prima camionetta carica di ribelli, di vietcong, venire giù per rue Catinat, con loro che urlavano “Giai Phong!” per me era la Storia. Piansi. Non soltanto all’idea che la guerra era finita, ma perché sentivo la Storia. Quella era la Storia»

Questo è il potere dei libri, dei racconti, di coloro che diventano testimoni, persone d'ispirazione che viaggiano, crescono, studiano, cercano, comprendono, e credono in quello che fanno, divorano e vivono la vita, intensamente.

Questo è anche il potere del viaggio, cioè quello di trasportarti nel presente e nel passato, di aprirti gli occhi, il cuore e la mente.


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Saigon, 2024

 
 
 

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