Salento: Tour preferito
- alessandra lavino
- 25 mar 2023
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 15 gen 2024
Il motore della macchina acceso e la voglia di un buon caffè.
Porto Cesareo, ore 7.30.
Sul lungo mare, appena al di là della mia casetta, aspetto il ritorno dei pescatori per accompagnarli in rilassanti chiacchiere mentre posizionano, sapientemente, il pesce appena raccolto sui banchi d’acciaio.
Su, in alto, i gabbiani intonano un festante concerto.

Lungo mare di Porto Cesareo vicino la mia casetta
Caffè al bar davanti al mare mentre la città dorme ancora.
Dal finestrino della macchina entra aria di primavera e gli occhi si riempiono della natura di Porto Selvaggio: pini d’Aleppo, timo, salvia, mirto e una distesa verde che sfocia in una baia circondata da acque cristalline.
Mi piace respirare il verde dell’ aria, togliere le scarpe, leggere un libro distesa sul prato e correre leggera con Gino.

Nuovamente a bordo: Santa Caterina.
A piedi fin sulla torre dall’ alto e poi fino a Santa Maria al bagno.
Questi cinque chilometri di scogli e mare è una delle passeggiate che più preferisco.
Il mare, placido, quieto, a volte burrascoso, mostra una tale trasparenza che ti fa venir voglia di immergerti anche d’inverno.


Santa Caterina e la sua torre
E poi, il buon profumo di salsedine come cornice e il tramonto sull’acqua che fa da pennello, compongono un quadro pieno di sfumature calde e luminose.
Al calare del sole ci ritroviamo a ridere al buio dentro una macchina senza meta, con una canzone cantata ad alta voce, a scattare cartoline e Ginetto che scodinzola felice.
E che ci sia il sole o la pioggia, che sia di domenica o di lunedì, d’estate o d’inverno, che sia folle o meno, l’importante è che solletichi il cuore.




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